astri

L’astrologia è lo studio del moto dei pianeti nel sistema solare, interpretato nella grande ruota dello zodiaco

L’astrologia è la chiave di lettura di una grande scienza, creata nell’antichità e che studia il movimento dei pianeti del sistema solare e in special modo le influenze che esercitano sulla natura e sul genere umano.

La nascita dello Zodiaco ha origini antichissime, già dalla notte dei tempi quando l’uomo aveva solo quattro elementi da studiare: “Acqua, Aria, Terra e Fuoco” e rappresenta il percorso che il Sole compie durante l’arco dell’anno.

Le suddivisioni dello zodiaco sono dette costellazioni in astronomia e segni dello zodiaco in astrologia i quali  vengono usati per la previsione degli eventi futuri.

Ogni segno zodiacale raffigura un simbolo diverso e per tradizione prende il nome da una costellazione reale, presente lungo il piano dell’eclittica solare.

Ogni essere vivente comunque porta dentro si sé tutti gli elementi dello zodiaco che  però sono rafforzati dal Sole, cioè il segno del giorno di nascita e in special modo dall’ora, che ne determina l’ascendente, ovvero la partenza delle Case astrologiche.

Lo zodiaco è un ritratto simbolico che spiega la struttura dell’uomo, le varie caratteristiche caratteriali, le predisposizioni intellettuali e le prove che lo stesso dovrà affrontare nell’arco della sua esistenza.

Ariete, il “primo”dello zodiaco, segno di fuoco cardinale che apre la stagione della primavera e raffigura il maschio della pecora con grandi corna arrotolate che possono sfondare tutti i muri, anche quelli della consapevolezza.

Toro, il secondo dello zodiaco, segno di terra fisso che sta in mezzo alla stagione primaverile, raffigura l’animale e ne rappresenta la stabilità e la sicurezza.

Gemelli, il terzo dello zodiaco, segno d’aria mobile che chiude la primavera, raffigura due ragazzi che sono detti i “monelli” dello zodiaco per il loro comportamento ma anche giovani vogliosi di conoscenza, comunicativa e istruzione

Cancro, il quarto dello zodiaco, segno d’acqua cardinale che apre la stagione estiva, raffigura un gambero che con il suo carapace rappresenta la forza delle emozioni e del sentimento 

Leone, il quinto dello zodiaco, segno di fuoco fisso che sta nel mezzo dell’estate e ne raffigura l’animale in tutta la sua regale maestosità, simbolo del coraggio e della generosità

Vergine, il sesto dello zodiaco, segno di terra mobile che chiude la stagione estiva e ritrae l’unica donna dello zodiaco che porta in grembo le spighe simbolo della vita

Bilancia, il settimo dello zodiaco, segno d’aria cardinale che apre la stagione autunnale, è l’unico simbolo materiale dello zodiaco e raffigura la giustizia e l’equilibrio

Scorpione, l’ottavo dello zodiaco, segno d’acqua fisso che sta nel mezzo dell’autunno, raffigura l’animale in tutta la sua interezza, è segno di  morte e  resurrezione

Ofiuco, il segno d’aria che sta nel mezzo della stagione autunnale, raffigura un uomo che tiene fermo con le braccia un serpente ed è il simbolo di guarigione e rinnovamento

Sagittario, il nono dello zodiaco, segno di fuoco  mobile che chiude la stagione autunnale, raffigura la mitica figura dal busto di uomo con il corpo da cavallo che con una freccia mira  in alto nel cielo

Capricorno, il decimo dello zodiaco, segno di terra cardinale che apre la stagione invernale, ritrae la mitica figura di una capra con una lunga coda da sirena segno di razionalità e riflessività

Aquario, l’undicesimo dello zodiaco, segno d’aria fisso che sta nel bel mezzo della stagione invernale e  rappresenta l’unico uomo che versa, dalla sua ampolla sull’intera umanità, la linfa della conoscenza e del sapere  

Pesci, il dodicesimo dello zodiaco, segno d’acqua mobile che chiude la stagione invernale in cui sono raffigurati due pesci contrapposti legati con un nastro e sono il simbolo dello ying e dello yang, del bene e del male, del buio e della luce

Lo Zodiaco, parola di origine greca, significa “cerchio degli animali”, con i segni dell’Ariete (pecora), Toro (toro), Cancro (gambero), Leone (leone) e Scorpione (scorpione) figure di animali, del Sagittario (figura mitica di un uomo con il corpo da cavallo che con l’arco mira alto nel cielo), il Capricorno (altra figura mitica con il busto di capra e una lunga coda da sirena), la Bilancia che rappresenta l’unica figura materiale, la Vergine l’unica donna dello zodiaco con in braccio le spighe del nutrimento, l’Aquario l’unico uomo che versa la linfa della conoscenza e infine i Gemelli, raffigurati da due ragazzini, gli eterni monelli dello zodiaco.

SINCRONICITA’

L’astrologia è tra le discipline più antiche della storia dell’umanità e ha svolto un ruolo importante nelle civiltà del passato influenzando talvolta scelte politiche e militari.

Il termine “oroscopo” significa GUARDARE NELL’ORA ed è stato storicamente consultato per cercare il MOMENTO OPPORTUNO per conseguire una vittoria politica, la buona riuscita di una società, di un matrimonio, il successo negli studi e di una società.

Per un tempo relativamente prolungato l’astrologia fu convinta che “astra inclinant sed non determinant”, cioè che gli astri dal più alto dei cieli pur non determinando la vita degli uomini in qualche modo la influenzino.

Il filosofo Pietro Pomponazzi (1462 -1525) si spinse oltre pervenendo ad un determinismo astrologico e nella sue opere ” Sull’ immortalità dell’anima ” (per Lui era mortale in quanto non separabile dal corpo”) e “Il destino degli uomini” racconta che esistono “intelligenze celesti”, non propriamente Dio, che muovendo gli astri determinano la vita degli uomini e che a loro  sarebbero da attribuire “quei fenomeni mirabolanti” interpretati erroneamente come soprannaturali, così come quei “momenti giusti” che scandiscono svolte significative nell’esistenza di alcune persone.

Eppure già nella tarda età ellenistica l’ermetico Ermete Trismegisto, con la sua “Tavola Smeraldina” ideò una visione cosmologica olistica senza un “sopra” che determina un “sotto”.

Analogamente nel tardo medioevo si cominciò a mettere in discussione l’ipotesi di un universo regolato dall’unico principio di causa-effetto, con un “sopra”, gli astri e un “sotto” gli uomini e si iniziò ad affermare la convinzione di una precisa “equivalenza strutturale” tra l’essere umano e l’universo nel suo complesso.

Fu questa una certezza che caratterizzerò la filosofia naturalistica del Rinascimento.

Infatti il filosofo, medico e farmacista Paracelso (1493 -1541) diede un’altra interpretazione dei fenomeni mirabolanti asserendo la possibilità di poter compiere “operazioni magiche” basandosi sull’osservazione delle INVISIBILI CORRISPONDENZE tra i vari ordini della natura, tra le stelle, gli uomini e tutti gli enti del mondo.

L’uomo per i naturalisti viene considerato come un RIASSUNTO VIVENTE dell’intera natura, possiede in sé tutti gli elementi del creato: terra, acqua, aria e fuoco (che è energia) e si può arrivare all’universo partendo dall’uomo e viceversa. Così il filosofo Agrippa (1446 -1535) sostenne che tutte le qualità possedute dagli astri fossero presenti anche nell’uomo: Saturno come stabilità, Marte come aggressività, Venere come amore, Mercurio come intelligenza, Giove come conoscenza eccetera.

Secondo questa prospettiva filosofica nulla esiste fuori o sopra la natura, Dio stesso viene concepito solo come energia o logica interna alla natura stessa, pertanto è possibile indagare l’uomo e la natura senza alcun principio di trascendenza, senza partire da schemi mentali o convinzioni metafisiche preformate.

Durante il Rinascimento la convinzione tra i filosofi naturalisti che vi fosse una corrispondenza strutturale tra macrocosmo (l’universo) e microcosmo (l’uomo), da considerarsi come un vero e proprio universo in miniatura, divenne via via sempre più condivisa.

Ed è proprio sulla base di questi presupposti filosofici che si fonda la moderna astrologia che rifiuta il concetto di determinismo e che concepisce i pianeti non come entità influenzanti ma come SIMBOLI INTERIORI che si rispecchiano nel mondo intero.

Un’ astrologia che si avvale dei principi della fisica quantistica che intende l’universo olisticamente, come un’unità un “tutto indiviso” senza un centro, non riducibile alla somma delle singole parti e in perpetuo e incessante divenire.

Un mondo non più interpretabile con il solo principio di causalità che spiega il susseguirsi dei fenomeni in un continuo processo di causa- effetto ma codificabile attraverso la SINCRONICITA’ che rivela l’esistenza di una connessione ACAUSALE, una CORRISPONDENZA ANALOGICA tra eventi con una palese comunanza di significato, una evidente somiglianza-identità di contenuto seppur non percepibile dai nostri sensi ma tuttavia reale.

E, considerato che l’universo si riflette nello specifico, la posizione del cielo in un determinato momento riflette le qualità di quel momento, così come riflette anche le qualità della persona nata in quello stesso momento.

Le due cose non si causano: sono SINCRONICHE (avvengono simultaneamente, nello stesso preciso momento), COINCIDONO.

Si specchiano l’un l’altra. Ne consegue che vi è una concordanza acausale, una corrispondenza analogica tra la simbologia della costellazione astrologica e le predisposizioni caratteriali di una persona, un parallelismo tra astri ed eventi psichici.

Il tempo stesso scandito dai transiti planetari non viene semplicemente considerato come qualcosa che scorre e si misura ma come qualcosa che ha una sua specifica QUALITA’.

Gli antichi greci distinguevano un tempo QUANTITATIVO “Kronos” sequenziale (un istante dopo istante, un minuto, un’ora un anno eccetera) così come comunemente lo intendiamo, da un tempo QUALITATIVO “Kairos” che non ha nulla a che vedere con la durata, ma possiede una qualità che colora la vita di un individuo facendo emergere al MOMENTO OPPORTUNO, eventi psichici e o fatti che materializzano determinati VALORI ARCHETIPICI (la qualità di Saturno, Urano, Nettuno eccetera) .

Il tempo cariologico è quello del MOMENTO GIUSTO e l’attuale equivalente del sostantivo Kairos è SINCRONICITA’.

Termine introdotto nella psicologia nel 1950 da Jung fondato sulla COINCIDENA ARCHETIPICA delle nostre aspettative psichiche con un avvenimento reale, esteriore, fisico senza che si possa supporre una ragione o un meccanismo causale tra loro.

Il tempo “cariologico” è quello delle COINCIDENZE SIGNIFICATIVE in cui accade qualcosa di speciale per noi e che fa in modo che il nostro mondo interno (fatto di desideri, aspettative, voglia di cambiamento, di realizzazione e altro) coincida con accadimenti esterni che ci instradano verso la nostra individuazione verso la nostra personalità potenziale verso noi stessi.

La sincronicità mette in luce la struttura olistica dell’universo perché ciò che noi viviamo sul piano psicologico e sul piano fenomenologico, dei fatti materiali, concreti è inscindibile in quanto possiede lo stesso contenuto, appartiene ad un unico livello di significato, in cui tutto é interconnesso.

Un esempio di sincronicità è la telepatia cioè la possibilità di percepire e trasmettere senza l’uso dei nostri sensi un nostro sentire così come quando accade di pensare a una persona cara e in quello stesso momento ci telefona…

La sincronicità ci permette di comprendere, di vivere la profonda congiunzione tra mondo visibile e invisibile, tra cielo e terra, tra spirito e materia, tra corpo e mente, tra macro e microcosmo.

Lelia Lombardi

 

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