granelli di infinito
In questo libro, “letteralmente scritto a mano”, si racconta la meravigliosa storia del pane che, smarrendosi nella notte dei tempi di un qualsiasi “chicco” di grano o cereale, viene meravigliosamente al mondo attraverso il magico incontro tra farine, acqua e lieviti e, come “per incanto” si fa pane quotidiano presentato e narrato in un percorso di progressiva scoperta in cui, la differenza dei sapori e dei profumi, rivive sussurrata dalla tradizione e dalla memoria storica e tribale, esprimendo al meglio la magia che vive nelle favole, nelle filastrocche, nei tanti proverbi e nei diversi modi di dire
Una magia che diventa la narrazione del mondo di “una volta”, di una civiltà povera
contadina, in cui il pane, nel rito sacro o profano di ogni giorno e delle festività,
veniva fatto in casa rigorosamente a mano, lasciato lievitare adagiato sotto le
coperte dalle abili mani delle massaie e poi portato a cuocere nei grandi forni delle
comunità
E oggi, nei forni di tutto il mondo, l’aria profumata della cottura che ogni pane continua a sprigionare, fa rivivere ogni giorno la stessa “magia”
Il pane, da sempre considerato il bene “primario” dell’umanità, vanta una genesi più o meno casuale pressoché soprannaturale, di un intruglio di acqua e farina mista di cereali che, abbandonata all’aperto per qualche tempo, cominciò a lievitare e, su una pietra arroventata dal sole, iniziò a cuocere diffondendo nell’aria profumi dagli effetti “magici” stuzzicanti e appetibili
“storia, sapere e sapore”
sia salato che dolce in:
pillole di “gusto” antiche e moderne con tutte le peculiarità e curiosità, di quello che, insomma, nutre non solo il corpo ma anche mente e anima con frammenti di presente, passato e nuovo tempo di cultura fatta di “sapere e sapore” tramandata da generazioni in generazioni…
e, dopo la doverosa premessa
parliamo di
pani e farine
il pane, un alimento che, anche nei “sogni”, si collega a tutto ciò che è “essenziale” e “necessario”, al “nutrimento sostanziale”, sia materiale che spirituale, strettamente legato al lavoro manuale nei campi dell’uomo che lo produce, con una serie di gesti che si perpetuano fin dall’antichità e che hanno sempre un grande valore rituale
un cibo per eccellenza per tutti e a cui tutti hanno diritto, così che mangiarlo, spezzarlo con le mani, offrirlo ad altri, diventa segno di necessità soddisfatte, di sicurezza ed abbondanza, di speranza, di generosità
…“non si vive di solo pane”
l’espressione di bisogni che trascendono dal quotidiano alla materia che allude ad un altro genere di nutrimento, ad un cibo “spirituale” che ha una valenza di eternità ed offre soddisfazione perenne
LIBRO 320 pagine – PANE, POLENTA e FARINA da TUTTO il MONDO