Festa celtica di Imbolc, 1° febbraio |
La festa di Imbolc, chiamata anche Imbolic, si celebra quando ancora nel cuore dell’inverno, il cielo inizia a cambiare modo di esprimersi, i giorni sono già più lunghi e nonostante il gelo, appaiono già i primi segni di vita. La Natura riposa e la pioggia incomincia piano piano a sciogliere la neve e prepara una nuova vita, è il tempo di guardare verso la primavera che è alle porte. La luce ora inizia a manifestarsi preannunciando l’arrivo della primavera imminente sebbene il gelo la faccia ancora da padrone, e le risorse alimentari inizino a scarseggiare, la natura rassicura le genti dell’imminente cambiamento in cui manca poco al suo risveglio. Gli antichi popoli Celti, in quest’occasione speciale, erano soliti festeggiare con falò, che simboleggiavano l’aspetto positivo del fuoco anziché quello distruttivo. Nelle case si accendevano una miriade di candele come grande emblema del “Carro del Sole” che ritorna a transitare di nuovo sulla terra. A livello individuale questa festa corrisponde a una fase di purificazione, sia dagli eccessi alimentari del periodo precedente, che dai pensieri cattivi e da tutto ciò che è di troppo, all’interno di noi ma anche al di fuori di noi. Questa celebrazione porta l’energia di una grande sensibilità percettiva che conduce verso una consapevolezza profonda del significato dell’esistenza e che non può riferirsi solo alle azioni fisiche ma anche tramite chiare e forti percezioni che solo i numeri maestri hanno tramite una frequenza vibratoria più elevata che energeticamente spingono a raggiungere un livello più alto di consapevolezza. Corrisponde alla festa cristiana della Candelora |